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Cenni Critici
 
Milano - Novembre 2006
Contemplando le creazioni di Luigi Beolchi, si è portati ad ammirarne innanzitutto la bravura nel realizzare lavori quasi iperrealistici anche nel caso si tratti di oggetti ricchi di lustri metallici, di molteplici riflessi, di semitrasparenze dall'ardua resa estetica.
Capita che ci si aspetti di ritrovare in ogni settore della tela la costante dimostrazione di un virtuosismo inesausto.
Ebbene, non è questo il traguardo a cui tende il Beolchi, sia pur proteso verso il conseguimento della perfezione formale.
Infatti la sua operatività, pur esprimendosi tramite una texture dalla tersa, quasi immateriale superficie, si fonda pure su altre ricerche, egualmente importanti.
Ricordiamo quella, diciamo, più "segreta.
Si tratta della strutturazione del quadro mediante i principi di proporzionali rispondenze geometriche, quale la sezione aurea, sull'esempio di tanti maestri dell'età classica e del Rinascimento.
In tal modo, le composizioni oggettuali acquisiscono una superiore armonia, da cui, magari inconsapevolmente, attingiamo un più alto, sereno godimento.
Ines Pessina


Milano - Marzo 2008
Luigi Beolchi, pittore poeta delle mute cose immobili, dipinge forme pure e semplici scolpendole con la luce:precisione realistica, solidità materica dai contorni accurati, e intorno come un'atmosfera di magia che fa sentire, attraverso una pace intensa, quasi un'altra dimensione in cui la nostra vita si proietta.
Isa Locatelli